Fonte: Oreegano Magazine

Non avete molto tempo a disposizione durante la pausa pranzo e spesso mangiate per strada, tra un appuntamento e l’altro? La sera, con gli amici, alla classica pizza preferite i più informali panzerotti, piadine, farinate e focacce?

Bene, siete dei “metro eater“.

Qualcuno adesso starà dicendo “oh piano con le parole, metro eater sarai tu…” ma tranquilli non è un’ offesa, è solo il modo di chiamare chi al classico ristorante preferisce lo “street food”.

La focaccia della nonna barese, la piadina della azdora romagnola, sono solo alcune delle nuove tendenze gastronomiche per chi cerca cibo sano e di qualità. Se pensate però, che lo “street food” non sia roba per grandi Chef, vi sbagliate.

Sempre più spesso infatti, “cibo di strada” fa rima con sperimentazioni in chiave moderna, di antiche ricette. Non è raro infatti, trovare nomi stellati della cucina internazionale, alle prese con gli ingredienti della tradizione su api, calessini, carrettini, tutti rigorosamente itineranti per portare a spasso il gusto.

Se da una parte, per i grandi Chef cimentarsi con lo street food, è diventata una tappa importante per affermarsi nel mondo della ristorazione; dall’altra per i metro eater, mostrare agli altri il proprio legame con la tradizione e l’attenzione alla sana alimentazione, è ormai più di uno status symbol: è una vera e propria dichiarazione di ritorno alle origini fatta in grande stile.

Ai “metro eater” piace tanto anche postare, condividere, twittare le foto del proprio food street preferito, proprio come Nick Mollberg, antesignano dello “street food selfie”.

Il texano Nick cinque anni fa, sul suo profilo Facebook, ha aperto un album intitolato “Food Eats” dove ha raccolto una lunga carrellata di cibi di strada, fotografati avendo come sfondo il particolare di una città.

Vi lascio il link dell’album; provate a capire, quante volte Nick è stato in Italia ma mi raccomando, fatelo a stomaco pieno, altrimenti sarete messi a dura prova.

Riccardo Buzzi

Fondatore di Into the Fitness e mi occupo della gestione di tutta la parte tecnica, commerciale ed organizzativa; ovviamente supportato da collaboratori di primo piano! Un lavoro, il mio, nato per caso, che mi ha portato ad abbandonare quasi del tutto la mia precedente attività di consulente immobiliare. Da tempo, infatti sentivo l’esigenza di riunire sotto un unico “cappello” un team di professionisti seri e preparatissimi che potesse fare chiarezza in un mondo, quello del fitness e dell’alimentazione, ricco di ignoranza e convinzioni sbagliate. Fin da piccolo lo sport ha fatto parte della mia vita, ho praticato e pratico tutt’ora diverse discipline tra cui ginnastica artistica, palestra, pesistica, Kickboxing, Thai Boxe…e chi più ne ha più ne metta. Ultimamente ho scoperto l’allenamento funzionale, o come piace dire a molti Functional Training. Mi sono talmente appassionato che nel corso del 2014 ho deciso di iscrivermi al corso tenuto da FBI – Fitness Best Innovation, ed ottenere così il diploma di Istruttore di Functional Training con specializzazione Kettlebell, Sandbag, Bilancieri, Bosu e corpo libero. A breve completerò il percorso con il TRX. Da buon bolognese che si rispetti la mia seconda passione è la cucina, e vivere in questa città non è il massimo per chi cerca di seguire una sana alimentazione…perché si sa…Bologna è anche chiamata “La Grassa”. Ma non mi arrendo e cerco di fare convivere tortellini e lasagne con uno stile di vita “light”! E vi dirò…non è poi così difficile…ogni volta che mi viene un dubbio…posso sempre rivolgermi ad uno dei nostri professionisti!