Il titolo vuole essere volontariamente sarcastico, in quanto il mio intento è quello di attirare l’attenzione su un tema a parer mio molto interessante.

Tutti noi cresciamo dapprima esplorando il mondo attraverso tutti i 4 sensi, assaporando e smembrando ogni oggetto ci capiti sott’occhio, gustando la consistenza della sabbia del mare e il sapore del fango direttamente dalle dita. Così succede che puoi concederti di infilarti le dita nel naso o giocare a spalmare il ragù sul tavolo della cucina, divertendoti nell’osservare che forme assume.

Poi arrivano i pomeriggi dove non fai altro che passare ore ed ore a guardare una pallina  o un auto seguire una traiettoria disegnata sulla sabbia, giocare con i tuoi amici con le bambole o i soldatini o ridere a crepapelle per un rumore, un odore, una parola detta male. (* Forse ciò che ho appena descritto, ha poco a che fare con i giochi dei bambini di oggi).

Ad un certo punto della vita però, accade che la mamma inizia a dirti “Ora sei grande!!non puoi fare questo…non puoi fare l’altro….” e l’incantesimo si spezza. Cioè d’ora in poi ci saranno delle cose che si potranno fare e altre no, a detta dei genitori e di adulti in generale. Successivamente, cambia qualcosa in noi stessi, per cui senti che stai attraversando quella che altri chiamano Adolescenza in cui non si gioca ma ‘’si fa gli adulti’’, quindi sigaretta alla mano, bottiglia o bicchiere pieno, primi video erotici/porno e regole da autodidatta. Pare che quello che discriminerebbe gli adolescenti ‘’quasi adulti’’ dagli adolescenti ‘’ancora indietro’’ siano talvolta proprio i tipi di giochi, interessi, modo di essere/apparire/vestirsi.

Ciò che descrivo, apparirà ai molti molto estremizzato e sintetico e mi scuso per questo; il mio obiettivo è solo quello di fare un excursus veloce che esula però dal voler svalutare le mille sfaccettature delle varie esperienze di ognuno di noi. Il mio intento è più che altro quello di soffermarmi sull’incapacità di diversi adulti di custodire quel mondo giocoso dentro di sé, seppur riconoscendo la necessità di rimaneggiarlo per renderlo funzionale all’età, contraddistinta certamente da maggiori responsabilità.

Vedo persone rendersi le giornate piene di impegni, senza darsi il permesso di respirare o bere un caffè. Osservo adulti vivere le giornate con la testa proiettata nel futuro: avere un giorno una casa grande, avere un gruzzolo di soldi messi da parte, comprarsi l’ultima auto di chissà quale marca, trascurando un presente che sfugge. Infine, mi capita di conoscere persone incapaci di riposarsi durante una vacanza, di concedersi una coccola che affermano di non trovare 30 minuti per poter incontrare un vecchio amico durante la settimana.

A volte, mi piace dare ai miei pazienti un compito per casa, che è quello di scegliere una Coccola per sé per osservare la dimestichezza con quel lato bambino che è in ognuno di noi; alcune persone vivono con difficoltà la scelta, non riuscendo ad identificare ciò che può essere descritto come tale e noto come talvolta ricada su qualcosa che riguarda il raggiungimento di un obiettivo. Si perde così il gusto di tutto ciò che è giocoso, libero e senza fini. Senza contare che divertimento, umorismo e creatività permettono al contrario di allontanare stress e ansia. Quindi perché pensare di essere dei “buoni adulti” solo se si produce, se si è competitivi, se si vive una vita dettata da altri o se si passa la giornata focalizzati in un futuro che si spera migliore?! Pensiamo di mettere da parte ancora per molto quella parte bambina vogliosa di carezze, di riconoscimento, di contatto, di gioco e leggerezza????

Ma a quali giochi dedicarsi?

Uno dei tanti potrebbe essere il gioco con il corpo e quindi anche il sesso, dove ci si dimentica di ruoli, regole, scadenze e competizione ma ci si focalizza solo sul momento presente e sul piacere che si prova e si può provocare poi all’altro; quindi largo spazio alla creatività nella coppia.

Oppure ancora il gioco con gli oggetti, che può coincidere sovente con il gioco sociale, dove non si è da soli e dove ognuno ha l’intento di trascorrere dei momenti positivi insieme, senza prendersi sul serio.

Provate a pensare a quanto tempo dedicate al divertirvi, al giocare e al regalarvi momenti di sorrisi sia da soli che in condivisione e sperimentatevi anche voi con l’esercizio “Regalati una coccola o un momento giocoso a settimana”, cercando anche di ricordare cosa vi rendeva felici quando eravate bambini, per attivare nuovamente i 4 sensi.

Buon ascolto.

Per info e condivisioni, scrivete a veracabras228@gmail.com

Dott.ssa Vera Cabras Psicologa-Psicoterapeuta Sessuologa clinica

Cell: 3240848398

Studio privato: Via dell’Indipendenza, 61, Bologna

Vera Cabras

“Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi” Ernest Hemingway