I bambini italiani sono obesi? Sembra proprio di sì!

Purtroppo i bambini italiani non si possono considerare più solo cicciottelli, ma la direzione presa è quella dell’obesità.

I dati pubblicati dal Ministero della Salute, infatti, confermano che oltre un milione di bambini è sovrappeso o obeso; questo significa che almeno uno su tre ha da pochi a molti chili di troppo (in Campania un bambino su due).

Una vera e propria emergenza che il Network Genitori Pediatri Scuola, con la partecipazione del Ministero della Salute insieme alla Società Italiana di Pediatria e la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, affronta suggerendo 10 semplici regole raccolte nella guida “Allarme obesità, combattiamola in dieci mosse”.

Ecco quindi le 10 regole anti-obesità:

  1. allattamento al seno: protrarlo per almeno 6 mesi riduce il rischio di obesità in quanto pare che l’effetto benefico del latte materno si manifesti soprattutto grazie alla riduzione di fattori di crescita come l’IGF-1 e dell’insulina, tanto che sembra che allattare al seno protegga nei confronti del diabete;
  2. svezzamento dopo i sei mesi: nel 2008 la European Society of Pediatric Gastroenterology, Hepatology and Nutrition ha stabilito che è il modo migliore per ridurre la possibilità di sovrappeso, in quanto il latte materno è l’alimento più completo e adeguato per le necessità nutrizionali dei bimbi appena nati (comunque lo svezzamento non dovrebbe mai iniziare prima di 17 settimane o dopo 26);
  3. apporto di proteine nei primi due anni: mediamente i bimbi introducono troppe proteine facilitando l’accumulo di grasso; ideale è non superare i 20 grammi di formaggio (un cucchiaino di grana) e i 30 grammi di prosciutto cotto al giorno, limitando la carne a 30 grammi fino ai 12 mesi senza andare oltre i 40 grammi fra i 12 e i 24 mesi. In caso di allattamento non al seno, per limitare l’assunzione di proteine, è bene scegliere tipi di latte a basso contenuto proteico e introdurre il latte vaccino almeno dopo i 12 mesi (meglio dopo i due anni), limitando la dose a 300 grammi al giorno (il latte vaccino aumenta la produzione di insulina e fattori di crescita che potenziano il senso della fame aumentando il rischio di problemi metabolici e di accumulo di grasso corporeo;
  4. evitare bevande caloriche e molto zuccherate: eliminare succhi di frutta, tisane, tè freddi e simili; questo principio vale anche per i bambini un po’ più grandicelli;
  5. togliere il biberon entro i due anni: il rischio è che, data la facilità di utilizzo, si consumi una quantità di latte o succhi superiore al fabbisogno;
  6. non utilizzare il passeggino dopo i 3 anni: per favorire il movimento dei bambini sarebbe bene condurli a passeggio il più possibile anziché caricarli sempre sul passeggino. Questa forse è una delle regole più complesse da seguire in quanto si sa che per comodità o paura che il figlio si stanchi troppo si portano in giro seduti anche bimbi di quattro o cinque anni;
  7. calcolare l’indice di massa corporea prima dei sei anni: è una norma molto importante (che non tutti prendono in considerazione) in quanto si possono correggere abitudini sbagliate prima che sia tardi; basta misurare peso e altezza per sapere se il bimbo ha messo su troppi chili;
  8. evitare tv, videogiochi e giochi sedentari prima dei due anni: sarebbe bene poi limitare l’utilizzo di questi apparecchi a non più di otto ore alla settimana;
  9. incentivare il più possibile giochi attivi e di movimento;
  10. preparare porzioni di cibo corrette per l’età del bambino: aiutandosi con una “guida” fotografica per riconoscere le quantità giuste.

La guida “Allarme obesità, combattiamola in dieci mosse”, messa a punto dagli esperti della campagna “Mangiare bene conviene” sarà distribuita dai pediatri ai genitori.

«I dati raccolti in Italia parlano chiaro – spiega Alberto Ugazio, presidente SIP – Occorre agire fin dai primi anni di vita per combattere l’obesità, educando i bambini a uno stile di vita corretto già nella prima infanzia. L’obesità è una malattia che spesso si protrae in età adulta favorendo la comparsa di diabete e malattie cardiovascolari». «Se però il pediatra è da solo a lottare contro l’obesità è destinato al fallimento: coinvolgere anche genitori e scuola è l’unica strategia vincente per affrontarla davvero e proprio in questo senso si muove il nostro Network», conclude Giuseppe Di Mauro, presidente SIPPS.

Riccardo Buzzi

Fondatore di Into the Fitness e mi occupo della gestione di tutta la parte tecnica, commerciale ed organizzativa; ovviamente supportato da collaboratori di primo piano! Un lavoro, il mio, nato per caso, che mi ha portato ad abbandonare quasi del tutto la mia precedente attività di consulente immobiliare. Da tempo, infatti sentivo l’esigenza di riunire sotto un unico “cappello” un team di professionisti seri e preparatissimi che potesse fare chiarezza in un mondo, quello del fitness e dell’alimentazione, ricco di ignoranza e convinzioni sbagliate. Fin da piccolo lo sport ha fatto parte della mia vita, ho praticato e pratico tutt’ora diverse discipline tra cui ginnastica artistica, palestra, pesistica, Kickboxing, Thai Boxe…e chi più ne ha più ne metta. Ultimamente ho scoperto l’allenamento funzionale, o come piace dire a molti Functional Training. Mi sono talmente appassionato che nel corso del 2014 ho deciso di iscrivermi al corso tenuto da FBI – Fitness Best Innovation, ed ottenere così il diploma di Istruttore di Functional Training con specializzazione Kettlebell, Sandbag, Bilancieri, Bosu e corpo libero. A breve completerò il percorso con il TRX. Da buon bolognese che si rispetti la mia seconda passione è la cucina, e vivere in questa città non è il massimo per chi cerca di seguire una sana alimentazione…perché si sa…Bologna è anche chiamata “La Grassa”. Ma non mi arrendo e cerco di fare convivere tortellini e lasagne con uno stile di vita “light”! E vi dirò…non è poi così difficile…ogni volta che mi viene un dubbio…posso sempre rivolgermi ad uno dei nostri professionisti!